Antonietta Varallo nasce in provincia di Taranto ma è livornese di adozione. Si accosta alla pittura fin dalla giovane età, studiando prima alla libera accademia d’arte “Trossi Uberti” e passando poi sotto la guida di Luciano Torsi, ottenendo così la maturità artistica. Nel 1976 vince il premio “Chimera” città di Arezzo.

E’ professoressa onoraria dell’Accademia Macchiavelli di Firenze e della G. Marconi di Bologna.

L’influenza della natura determina in maniera essenziale l’antologia pittorica di Varallo. I suoi giardini fioriti, i suoi paesaggi incantati, le moltitudini di colori velati che trionfano nei suoi quadri sono sospesi in un’atmosfera surreale.

Pur nell’essenziale linearità esecutiva e grafica, la pittrice interpreta una realtà che va ben oltre il puro descrittivismo ma è in grado di evocare immagini incantate e visioni suggestive. I morbidi paesaggi, i romantici scorci, le magiche vedute sono immersi in un’atmosfera dove il silenzio recita il ruolo di protagonista. Nelle sue opere il senso di impalpabile speranza è dato dalla luce tenue e dai colori chiari stesi con pennellate accurate e leggere. La sua pittura sempre ricca di suggestioni, ritmica e ricercata è in grado di far corrispondere le immagini alla pura poesia.

Le sue opere si trovano in collezione private negli Stati Uniti, Inghilterra, Giappone e Germania.